IRENA STANISLAW KRZYZANOWSKA SENDLER
15 febbraio 1910 Varsavia, Polonia
Irena Sendler nacque il 15 febbraio del 1910 nella periferia di Varsavia da una famiglia cattolica e seguendo l’esempio di generosità e coraggio del padre medico, si battè sempre in difesa dei più deboli ed in particolare degli ebrei.
Dal primo settembre del 1939 la Polonia venne occupata dai nazisti ed in questo periodo Irena lavorò come assistente sociale garantendosi così la possibilità di fornire documenti falsi a molte famiglie di ebrei che cercavano di scappare.
Ottenuto in seguito un lasciapassare come infermiera, riuscì ad entrare nel ghetto di Varsavia e, con l’aiuto di altri membri della Resistenza polacca, organizzò la fuga di 2.500 bambini ebrei.
I piani di fuga erano sempre molto rischiosi. I bambini venivano sedati e poi chiusi dentro a dei sacchi, oppure dentro a bare o a casse degli attrezzi.
Irena e i suoi compagni organizzavano poi l’affido di questi bimbi a famiglie fuori dal ghetto. I bambini dovevano cambiare identità, ma per poter preservare i loro veri nomi Irena li scrisse su fogli sottili che nascose sottoterra dentro a vasetti di vetro.
Nel 1943 Irena, però, venne arrestata dalla Gestapo. Venne torturata senza pietà. Arrivarono a fratturarle entrambe le gambe lasciandole segni indelebili, ma la donna non rivelò nulla. A quel punto venne condannata a morte, ma la Resistenza polacca riuscì a salvarla.
La Sendler ricevette numerosi premi e riconoscimenti. Nel 1965 l’Istituto di Yad Vashem le conferì la Medaglia di “Giusto fra le Nazioni” e nel 1991 ricevette la cittadinanza onoraria di Israele.
Il suo nome venne anche proposto dal governo polacco per il premio Nobel per la pace.