JAMES CLEVELAND OWENS detto JESSE
Originario dell’Alabama, a nove anni Owens si trasferì con la famiglia a Cleveland, nell’Ohio, vivendo in condizioni di estrema povertà e dovendosi arrangiare per vivere.
Studente delle scuole tecniche, dopo la scuola lavorava, ma quando aveva tempo si allenava nella corsa, dimostrando uno straordinario talento nello sport.
Nel 1933, ai campionati nazionali studenteschi, catturò così l’attenzione di tutto il mondo sportivo e venne ammesso per questo all’Università statale dell’Ohio. Da quel momento potè cominciare a dedicarsi anima e corpo all’atletica. Questo per lui fu però un periodo molto difficile perché, in quanto afro-americano, veniva continuamente discriminato.
Ai giochi olimpici di Berlino del 1936 Jesse vinse ben 4 medaglie d’oro, indisponendo enormemente la dirigenza nazista e lo stesso Hitler:
– 3 Agosto: 100 metri
– 4 Agosto: Salto in lungo
– 5 Agosto: 200 metri
– 9 Agosto: staffetta 100×4 m
La sua vera vittoria, però, fu sul razzismo e sull’ideologia nazista. Da tre anni Hitler era al potere e in occasione delle Olimpiadi voleva dimostrare la superiorità della razza ariana. In particolare tra tutti gli atleti tedeschi, quello su cui riponeva più speranze era Luz Long, biondo, altissimo e soprattutto di razza ariana. Proprio lui, però, venne battuto da Jesse Owens e proprio lui intrecciò con l’atleta di colore un’amicizia sincera basata su stima e affetto reciproci.
Dopo Berlino, Owens continuò a dedicarsi allo sport come allenatore.
Nel 1976 ricevette il Collare d’Argento dell’Ordine Olimpico e venne premiato con la Medaglia presidenziale della Libertà per il coraggio dimostrato presentandosi alle Olimpiadi di Berlino, superando le barriere del razzismo e della segregazione.
Owens morì di cancro ai polmoni all’età di 66 anni a Tucson, Arizona.